In questo post parliamo di pennelli per l’acquerello. Proverò a fare chiarezza sul tema, presentandoti alcune delle principali tipologie di pennello e spiegandoti come possono essere usate con la tecnica dell’acquerello. Strada facendo, scoprirai che ci sono pennelli più versatili e “generalisti” e altri un po’ più specializzati. In più, ti darò qualche consiglio pratico per orientarti nel mondo delle misure.

Quando si inizia a dipingere con gli acquerelli, la varietà di pennelli presenti in commercio può confondere le idee e fra diverse misure e tipologie di punta sembra davvero che le opzioni di scelta siano infinite. In realtà, soprattutto se sei all’inizio del tuo percorso di studio dell’acquerello, a mio avviso i pennelli che ti servono per prendere familiarità con il colore sono davvero pochi: per muovere i primissimi passi con la diluizione del colore ne può bastare persino uno! Più in generale, all’inizio può essere sufficiente avere 2-3 misure diverse di pennelli a punta tonda e altrettante a punta piatta, dimensionate per il tipo di foglio su cui andrai a lavorare (all’inizio va benissimo cimentarsi sul formato A5 o A4 per non dover gestire da subito grandi formati).
Tuttavia, in questa guida, proverò ad ampliare la tua visuale e presentarti diverse tipologie di pennelli (magari anche qualcuno che non hai mai sentito nominare), mostrandoti come possono essere utilizzati per ottenere effetti interessanti…

In questo modo, leggendo e sperimentando, potrai scoprire un ampio ventaglio di possibilità e avrai modo di scegliere gli strumenti che ti interessano di più. Nell’immagine in alto e nell’indice qui sopra puoi vedere una panoramica dei pennelli di cui parleremo. Puoi usare questo post per comporre il tuo primo kit di pennelli o per procurartene alcuni con cui fare esercizi mirati e variare la tua tecnica o il tuo stile.
Ma andiamo con ordine.
Tipologie di pennelli
Pennello a punta tonda

È il più comune pennello da acquerello, quello che ci permette di lavorare tanto sul riempimento di aree (sia con tinte piatte che sfumature) quanto sui dettagli. Infatti, a dispetto del suo nome, un buon pennello “a punta tonda” non termina con una forma completamente stondata bensì con una punta conica, permettendo quindi anche di creare tratti sottili e precisi. In generale, lo si usa per i riempimenti anche di forme relativamente complesse o in cui magari c’è uno scontorno difficile da fare, proprio perché la forma tonda asseconda bene tanti tipi di movimento. L’importante è lavorare sempre trascinando il pennello in direzione del manico e non al contrario, per non incontrare la resistenza delle setole (e non rovinarle).

Esperimento: allenati a variare la pressione sul foglio in modo da creare tratti ora più sottili e ora più spessi. Puoi disegnare delle forme complesse, con tante curve e spigoli e provare a riempirle di colore, utilizzando un solo pennello e magari due colori diversi sfumati in gradazione.
Pennello a punta tonda “di precisione”

Quando si scende alle misure più piccole dei pennelli a punta tonda si hanno quelli che io colloquialmente chiamo “pennellini di precisione“: generalmente hanno un mazzetto di setole corte e molto sottili – dunque trasportano una quantità di acqua e colore molto ridotta – e permettono davvero di tracciare dettagli microscopici.

Esperimento: allenati alla precisione. Utilizza questo pennello ad esempio per tracciare i dettagli di un viso in un personaggio stilizzato o qualcosa di molto fine (un ramo sottilissimo, il contorno di un oggetto, dei capelli, …). Mantieni il colore piuttosto denso se vuoi che questi piccoli dettagli creino un contrasto netto e siano ben visibili. Se vuoi che i tratti siano molto molto sottili (come dei fili) è anche importante che il colore sia molto asciutto.
Pennello tipo “bombasino”

Restando nel campo delle punte tonde e tondeggianti, troviamo anche i pennelli tipo bombasino, che si riconoscono per la loro punta a fiamma, con un corpo molto arrotondato e “panciuto”, una punta molto sottile ed una legatura delle setole particolare che, insieme alla forma bombata, consente al pennello di trattenere molta acqua (quello che in gergo si dice avere un serbatoio capiente) e di rilasciarla gradualmente. Tutto ciò permette di poter dipingere più a lungo prima di dover attingere nuovamente al colore, lavorando quindi con maggiore rapidità e omogeneità dell’effetto di stesura. Rispetto ad un classico pennello a punta tonda, questa forma risulta dunque ancora più versatile, anche se il suo utilizzo richiede maggior controllo della pressione della mano e potrebbe risultare più complessa per chi è alle prime armi.
Un effetto simile al pennello tipo bombasino può essere ottenuto con i pennelli per calligrafia orientali, a loro volta molto efficaci nel trattenere molto colore e rilasciarlo gradualmente. In questo caso però la punta tende ad essere più lunga e conica, meno bombata e ancora più complessa nella gestione.

Esperimento: come per il pennello a punta tonda, puoi usare il bombasino per allenarti a variare la pressione. Inoltre, utilizza la punta di questo pennello per creare delle impronte a forma di petalo. Prova a caricare il pennello più o meno di colore e imprimila sul foglio tenendola perfettamente parallela alla carta. Quando goccia è molto abbondante si può formare una macchia, che può essere più o meno intenzionale. Se non desideri che si formi, assicurati che il pennello non sia troppo carico. Se hai a disposizione un pennello da calligrafia, puoi anche creare delle bellissime foglie affusolate, come quelle del bambù.
Pennello tipo “liner”

Immaginate di allungare di molto le setole di un pennello a punta tonda ottenendo un fascio lungo e affusolato con una punta molto sottile: ecco l’essenza del pennello liner, anche detto tiralinee. Come suggerisce il nome, è un ottimo strumento per creare segni lineari, mentre è molto più difficile utilizzarlo per riempire di colore una superficie perché se viene impresso un movimento circolare le setole tenderanno a perdere la loro forma e quindi a non creare un tratto pulito oltre che a non essere sufficientemente “larghe” da permettere di ottenere un riempimento in tempi rapidi.

Esperimento: prova a utilizzare questo pennello per dipingere i rami di un albero: noterai che il variare della pressione della mano ti permette di creare linee più o meno sottili, seguendo quindi con relativa facilità la struttura naturale di un albero. Noterai magari anche che molte linee non hanno uno spessore perfettamente omogeneo. Sfrutta questa caratteristica a tuo favore per creare un segno “naturale” e spontaneo, molto adatto appunto per dipingere alberi e per altri vegetali senza dover prima tracciare un disegno a matita.
Pennello a punta piatta

Il pennello a punta piatta ha un nome estremamente descrittivo e infatti è facilissimo da riconoscere. È estremamente utile per riempire campiture rettangolari e sfondi e per creare sfumature omogenee: la sua forma regolare permette infatti di controllare con molta precisione i punti di transizione da un colore all’altro e, al tempo stesso, consente di lavorare rapidamente, in modo che la pennellata non lasci traccia sul foglio. La punta piatta è in generale un po’ meno versatile della punta tonda in quanto la sua misura è fissa per tutta la lunghezza delle setole e quindi c’è molta meno variazione al variare della pressione.

Esperimento: utilizza questo pennello per sfondi e sfumature, scegliendo la misura in base alla superficie che vuoi coprire. Poi prova invece ad usare questo pennello “di taglio”, tracciando cioè dei segni con la punta, tenendola perpendicolare al foglio. Questo tipo di tratto può essere interessante per rappresentare forme geometriche e regolari, come ad esempio le finestre di un grattacielo, oppure le righe di un vestito.
Pennellessa o pennello tipo “spalter”

Questo pennello, a volte anche detto pennellessa, è in sostanza un grande pennello a punta piatta, che può avere un manico sagomato o a sua volta piatto, facendo quindi assomigliare questo oggetto ad una spatola. Nelle sue versioni meno pregiate, lo si trova nei negozi di ferramenta più che in quelli di belle arti e infatti non sempre occorre che questo pennello abbia qualità ricercate. La sua funzione principale è quella di coprire superfici estese ed è quindi molto indicato per creare degli sfondi. Ce ne sono di medi, grandi e grandissimi. Se ti capiterà di lavorare su un foglio o una tela di grandi dimensioni, scoprirai che è uno strumento davvero fondamentale, ma personalmente lo trovo comodo già per coprire la superficie di un foglio formato A3.

Esperimento: esercitati a creare una grande sfumatura, magari a due o tre colori. Una volta che lo sfondo è asciugato, intingi lievemente il pennello in un colore molto denso e poco diluito, stemperalo un po’ e poi usa il pennello per tracciare una trama di linee a secco. Una volta che padroneggerai questa tecnica, potrai utilizzarla ad esempio per dare l’illusione della pioggia o anche per creare degli sfondi interamente realizzati a secco.
Pennello per stencil

Come suggerisce il nome, i pennelli per stencil non nascono affatto per l’acquerello. Sono generalmente pennelli con setole dalla forma cilindrica e perfettamente piatte. Li si trova in commercio in negozi specializzati, oppure per un approccio più creativo, li si può ricavare da un pennello da ferramenta tondo (di quelli per la verniciatura) tagliando le setole con una buona forbice in modo che risultino piatte. Proprio come si fa nello stencil, si può impiegare questo pennello con gli acquerelli, utilizzando un colore molto denso. Innanzitutto intingi la punta del pennello in modo da impregnarlo bene, poi scarica il colore su una superficie “di prova”, infine tamponalo delicatamente sul foglio, ottenendo così un effetto puntinato e un po’ nebuloso.

Esperimento: crea trame di diversa densità e allenati ad ottenere una texture omogenea. Potresti arricchire con questa trama una scena avvolta nella nebbia.
Pennello a ventaglio

Il pennello a ventaglio non va innanzitutto confuso con il suo omonimo nel campo del make-up. Nelle belle arti parliamo di un pennello composto da una raggera ampia di setole piatte e sottili che formano un arco dal bordo curvo. Viene usato con diverse tecniche pittoriche e, a dispetto di una forma molto particolare, può essere utilizzato in diversi modi, per creare varie textures, soprattutto basate su giochi di linea. È molto impiegato nella pittura naturalistica perché permette di dipingere in maniera molto credibile elementi come fili d’erba, rami, steli, chiome, … Quando il pennello è bagnato, le setole tendono a separarsi, creando effetti interessanti, ma anche richiedendo un buon grado di controllo e gestione del colore per evitare effetti indesiderati.

Esperimento: provare per credere! Utilizza questo pennello in tanti modi diversi e crea un campionario di linee e textures. Ad esempio puoi: creare una striatura, tracciare linee a zig zag o curve, tracciare fili d’erba, imprimere macchie di colore appoggiando una parte più o meno ampia delle setole e orientando il tratto in vari modi, … Continua a sperimentare finché non avrai riempito tutto il foglio!
Ci sono ancora tanti altri pennelli di cui sicuramente non abbiamo parlato, ma quelli che ti ho raccontato formano già una gamma interessante che ti può aiutare sia a padroneggiare le tecniche di base che a lavorare con tratti ed effetti un po’ più sperimentali. E ora, due parole sulla scelta dei pennelli.
Scegliere i pennelli
Personalmente, appartengo a quella categoria di persone che amano scegliere gli strumenti di lavoro toccandoli con mano, perlomeno quando li si acquista per la prima volta. Non è sempre possibile (o non sempre è la via più conveniente) ma quando si tratta di materiali come carta e pennelli, trovo che il contatto diretto mi aiuti nella scelta. Nel caso dei pennelli, questo aiuta anche a individuare con maggiore facilità le misure desiderate, che invece risultano più oscure quando si acquista da un sito e ci si deve per necessità affidare alle tabelle. Tuttavia, anche questa è una strada praticabile. Perché parlo di tabelle? Perché ciascuna marca di pennelli adotta la propria scala di misure e quindi, ad esempio, la misura 10 di una marca non sarà uguale alla 10 di un’altra. Le tabelle servono quindi ad avere un riferimento oggettivo attraverso delle misure in millimetri che indichino la larghezza/diametro e la lunghezza delle setole.

Se state acquistando i vostri primissimi pennelli, vi consiglio comunque di partire da un negozio fisico: piuttosto potete puntare a risparmiare acquistandone solo uno o due, ma avrete la possibilità di confrontare le misure e tenere in mano i pennelli e farvi consigliare da una persona esperta per scegliere la misura giusta in base al formato di foglio su cui prevedete di lavorare. Da lì in poi, vi saprete già orientare meglio.
Un’altra caratteristica a cui si guarda spesso è il materiale con cui sono fatti i pennelli, in pelo di animale oppure sintetici. Qui entrano in gioco diverse considerazioni, non solo di costo ma anche di scelta personale, laddove si vogliano evitare prodotti di origine animale. Quel che è certo è che ci sono ormai in commercio pennelli sintetici di altissima qualità capaci di imitare in tutto e per tutto le caratteristiche del pelo naturale e garantire una resa eccellente. L’aspetto a cui fare maggiore attenzione, nel caso di un pennello sintetico, è la fascia di prezzo e l’indicazione d’uso data dalla casa produttrice (per studentə o artistə), commisurandola alla propria esigenza (es. iniziare a fare qualche esercizio, realizzare i primi lavori, …)
Spero che questa guida ti sia stata utile e ti abbia dato un po’ di informazioni pratiche per scegliere i tuoi pennelli.
Hai domande? Fammelo sapere nei commenti!