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Vi presento le velature

Sono tante le tecniche in cui si lavora con le velature, cioè con la sovrapposizione di strati di colore che modificano o donano più profondità allo strato sottostante: lo si può fare con l’olio, l’acrilico, la tempera…e naturalmente anche con l’acquerello. Ciascuna di queste tecniche si comporta in maniera diversa e, in alcuni casi, come ad esempio, l’acrilico, è possibile intervenire coprendo e modificando in maniera sostanziale lo strato sottostante, magari schiarendolo o alterandone di molto il colore. 

Iniziamo con una “brutta” notizia: con l’acquerello questo tipo di correzione radicale è impossibile. Però c’è anche una buona notizia: è proprio in questa impossibilità a coprire il colore che sta anche la bellezza dell’acquerello, in quanto ci incoraggia a lavorare con strati leggeri, semi-trasparenti, ragionando di volta in volta sull’effetto prodotto da ogni passaggio e quindi sulla creazione di stratificazioni intenzionali. Questo ci dà la possibilità di creare sia effetti molto delicati che molto intensi e anche di creare molto contrasto all’interno di un’opera fra zone più trasparenti e zone più opache.



Nel riquadro qui sotto ad esempio puoi vedere come uno stesso soggetto possa essere trattato con un diverso uso delle velature: l’immagine di sinistra ha pochi strati, molto leggeri, che esaltano la trasparenza, mentre quella di destra crea contrasti più netti, utilizzando più strati di colore, anche denso, e mettendo in luce tutti i gradi di opacità che l’acquerello permette di ottenere.

Non c’è un unico modo di procedere.

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DOMANDA: Quanti strati si possono stendere su un foglio di carta?
La risposta è…dipende! Soprattutto dalla carta. Le carte di cellulosa sopportano pochi strati e tendono a “saturarsi” subito, deformarsi o produrre altri difetti. Le carte con composizione 100% cotone e con una grammatura pari ad almeno 300gr/m2 sono le meglio predisposte ad accogliere molti strati di colore. 

Ottenere la trasparenza

Il tipo di acquerelli (inteso come la marca) e colori (inteso come le tinte) che utilizzi avrà un impatto sulla visibilità delle velature. Magari non ci hai mai fatto caso, ma soprattutto gli acquerelli professionali sono generalmente accompagnati da un simbolino che ne indica il un’immagine.

Ad esempio, qui sotto puoi vedere i simboli utilizzati da Maimeri per indicare se un certo colore è trasparente, semi-coprente o coprente. Se utilizzi solo colori coprenti sarà più difficile far emergere le trasparenze, soprattutto se vuoi lavorare con tanti strati. La cosa importante è regolare bene la diluizione dei colori in fase di preparazione e fare delle prove su un foglio prima di applicare il colore sul definitivo. Qui trovi una guida dettagliata.

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DOMANDA: Ho creato uno strato troppo carico: come faccio?
Può succedere di esagerare con la densità e l’intensità del colore, ma niente panico! L’importante è accorgersene subito, quando il colore è ancora bagnato. Sciacqua subito il pennello, asciugalo un po’ e rimuovi il colore appena steso. Ripeti finché non avrai rimosso/schiarito tutto il colore in eccesso.

Due modi di usare le velature

Le velature possono essere utilizzate per due diversi scopi e ve ne sono dunque due tipi:



Modificare la tonalità

Per testare questo utilizzo della velatura, puoi stendere uno strato di un colore molto diluito (ad esempio il giallo) su una parte di foglio bianco, lasciarla asciugare, e poi fare delle righe di vari colori che intersechino sia lo sfondo giallo, sia la parte rimasta bianca, come vedi nell’immagine qui sotto. Questo ti mostrerà che effetto ha il colore sottostante sui colori: come vedi, qui ha l’effetto di “scaldarli” un po’ e farli virare tutti verso il giallo.

Questo tipo di esercizio può essere molto utile per fare delle prove prima di metterti a dipingere un’immagine, ma anche per sperimentare le interazioni dei vari colori fra di loro.

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DOMANDA: Voglio dare una lieve tonalità gialla/azzurra/verde/… alla mia immagine: devo stendere uno sfondo omogeneo su tutto il foglio?
Anche in questo caso, dipende da quale effetto vuoi ottenere. La stesura di uno strato che funge da base viene chiamata in inglese “underpainting”, una parola un po’ intraducibile che indica la presenza di una tonalità “di fondo”. Questa può essere omogenea, oppure può riguardare solo alcune zone. Ad esempio, potrei decidere di dare una tonalità di base più fredda alle zone che saranno in ombra. A questo scopo, potrei applicare una leggera velatura azzurrata in queste aree, magari con la tecnica del bagnato sul bagnato, in modo da avere contorni morbidi e sfumati.

Rendere più opaco un colore

Per testare questo secondo utilizzo puoi invece fare più strati di uno stesso colore (lasciando sempre asciugare completamente il tutto fra uno strato e l’altro!). Qui sotto vedi un esercizio di stratificazione dei 3 colori primari. I primi 3 strati sono stati creati senza variare il grado di diluizione. Lo strato più intenso è stato creato con il colore alla massima densità. Questo esercizio ti insegna anche a preparare il colore alla giusta densità in base all’effetto che vuoi ottenere.

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Una nota sulla scelta dei colori

Come l’immagine qui sopra mostra, non tutti i colori si comportano allo stesso modo.

I colori più luminosi (ad esempio il giallo) sono anche quelli che ti offriranno meno gradazioni prima di arrivare alla loro massima intensità, perché la loro differenza rispetto alla luminosità del foglio bianco è minore. Diversamente con un colore molto scuro (ad esempio un blu) potrai creare molte più gradazioni che l’occhio riuscirà a leggere, grazie al contrasto che si crea con la carta.

Ovviamente, nella pratica, questi due utilizzi appaiono spesso simultaneamente all’interno di una stessa immagine. Ad esempio, nell’illustrazione qui sotto che ho realizzato per un concorso puoi vedere entrambe le tecniche in uso.

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Lo sfondo presenta un mix di gialli e verdi, distribuiti a macchie. I colori che si vanno a sovrapporre allo sfondo, a volte, proseguono in maniera coerente alla tonalità sottostante (es. l’uccellino giallo, oppure alcune parti degli alberi che mantengono i toni del verde), altre volte se ne discostano, come nel caso dei rossi. La tonalità di questi ultimi appare comunque influenzata dal colore sottostante.

Esercizio: velature floreali

Passiamo ora ad un esercizio che mette insieme tutto quello che abbiamo visto fin qui.

Realizzeremo dei fiori, semplificandone la forma e ed esagerando attraverso il disegno le sovrapposizioni fra i petali e le varie parti del fiore. Sfrutteremo poi queste sovrapposizioni per lavorare con le velature.

Qui sotto vedi le forme che ti propongo di utilizzare: come vedi ci sono diversi tipi di fiore.

Copia queste forme su un foglio di carta da acquerello.

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Il numero 1, ha una forma concentrica, come quella di una rosa. Il numero 2 ha una struttura radiale, con dei petali che si sovrappongono, come un papavero. Il numero 3, un po’ come un narciso, ha una struttura mista.

ATTENZIONE: fra uno strato e l’altro, assicurati che il colore sottostante sia perfettamente asciutto prima di passare al successivo. Aiutati con un phon per velocizzare l’asciugatura, se necessario.

STEP 1

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Prepara un giallo ed un magenta piuttosto diluiti e applica la prima velatura.

(Se vuoi, prima di iniziare puoi anche stendere un velo leggerissimo di colore, quasi trasparente. Nelle foto qui sopra non si vede tanto, ma ho messo un leggero strato giallino all’inizio (lo vedi nell’immagine finita in fondo). Questo passaggio è opzionale.)

Nel mio esempio, ho disegnato 6 fiori diversi e ho deciso che due fiori avranno solo gradazioni di magenta, uno solo di giallo, mentre gli altri 3 alterneranno i due colori.

Decidi come stratificherai ogni fiore prima di iniziare in modo da sapere quale colore applicare come base. Lavorando con le velature, questo tipo di intenzionalità ti aiuta a procedere con ordine e a non trovarti con colori troppo scuri che non potrai più schiarire.

STEP 2

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Nel secondo strato utilizzo sempre la stessa diluizione e iniziano a comparire le prime sovrapposizioni. Nel primo e nell’ultimo quadrante dell’immagine qui sopra vedi due esempi di velature che modificano la tonalità sottostante, mentre negli altri due quadranti vedi lo stesso colore in gradazione di crescente intensità.

STEP 3

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Nel terzo passaggio, aumento la densità dei colori che ho preparato e procedo con ulteriori strati. Questo mi aiuta a creare contrasti più netti, pur mantenendo un’armonia fra tutti i colori.

RISULTATO FINALE

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